giovedì 26 novembre 2009

I'm so sorry

Tutti conosciamo (forse, fin troppo nei dettagli) la vicenda dell' ex governatore della regione Lazio, Piero Marrazzo. Fra droga, trans, video, foto, roghi, morti misteriose (che forse, così misteriose non sono, ma fingono d'esserlo), le domande aumentano, e con esse la curiosità di conoscere tutto ciò che si possa, o meglio che sia LECITO, conoscere (anche se, di questi tempi, il termine LECITO è stanto un tantino svalutato).
Quello che più ha colpito la mia attenzione, è stata una notiza letta sul sito di Repubblica, dove scritto a caratteri cubitali ho letto: "E Marrazzo fa mea culpa col Papa "Mi perdoni per ciò che ho fatto"".
La reazione credo sia comune a tutti, e non credo abbia bisogno di descrizioni.
Non credo che fosse necessaria una cosa del genere da parte del goliardico Marrazzo.
Mandare una lettera di scuse, direttamente al Santo Padre, credo sia parecchio fuoriluogo, e un tantino sbagliato, non per il gesto in sè, quanto per il contenuto e per le cause che hanno portato alla scrittura di questa lettera.
La domanda, sorge spontanea:
La dignità di un uomo, la faccia di un uomo, un uomo, può arrivare fino a questo punto?
Dopo tutto ciò che è successo, gli scandali, una famiglia distrutta, una reputazione buttata dentro la pattumiera, come si può arrivare a scrivere una lettera di scuse al Santo Padre?
Che poi, parliamoci chiaro, considerando l'idea della Chiesa sui trans e droga, difficilmente accoglieranno le scuse dell'ex governatore, senza prima tirargli le orecchie.
Ad ogni modo, trovo che, spesso basti far silenzio e sparire per un pò, piuttosto che continuare a far eco su vicende dal pessimo gusto, e dai risvolti alquanto macabri.

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