martedì 29 settembre 2009

Make your choice

Di rientro da un periodo di stasi, causa esami, stage sportivi, e influenza varia che mi piega ma non mi spezza, mi ritrovo nuovamente qui. Pochi commenti, ma buoni, l'obiettivo del blog è essenzialmente questo, non importa in quanti commentereanno, o lo visiteranno, l'importante è che si sappia in giro che una nuova luce s'è accesa, e per quanto fioca sia al momento, datele il tempo di carburare, vi stupirà, o almeno ci proverà.
Ma veniamo al dunque.
Sabato pomeriggio ho avuto un interessante "incontro verbale" con un amico, che mi diceva di quanto sia difficile andare avanti in questo paese, a cominciare dalle università, che in un futuro prossimo si trasformeranno in università di serie A e di serie B, cosa strana da credere, dato che, il diritto allo studio dovrebbe prescindere da quanto denaro si ha in tasca, o dalla famiglia da cui proviene lo studente in esame.
Questo incontro, mi ha fatto aprire ancora di più gli occhi, e la visione avuta, non è che sia così tanto carina.
Mi ritrovo come uno studente universitario, che sta per riuscire a sottrarsi a questo meccanismo di "selezione artificiale" dove il più forte non è chi ha volontà di studiare, ma chi ha più pecunia a portata di mano (certo, l'eccezione c'è sempre, magari anche i ricchi vogliono studiare, di questo ne sono parzialmente convinto).
Però mi chiedo, a che scopo trasformare le università italiane in distaccamenti del BILLIONAIRE?
Credo ne basti già uno, o no?
Mi sono accorto che la stampa, l'informazione, è sempre più mediata, mai diretta, falsa, montata, masticata e vomitata dalle emittenti nazionali. Onestamente, ho smesso di credere a quello che mi dicono i tg italiani, ho smesso di credere a tante cose riguardanti l'informazione italiana, ogni giorno, perde una percentuale di credibilità in più. Che delusione.
Per non parlare della vita media, o dovrei limitarmi a chiamarla, vita. Ogni giorno, centinaia di operai perdono il proprio posto di lavoro perchè le fabbriche chiudono, ed al tempo stesso i portafogli degli amministratori delegati si riempiono. E' normale dopotutto, la crisi è finita (ah,si?).
La televisione diventa sempre più protagonista della vita quotidiana nazionale. I bambini vogliono diventare tronisti, calciatori, opinionisti, le bimbe veline, troniste, e quant'altro.
Che visione superba, il futuro dell'Italia che si riduce ad un trono, finto, che riscalda il deretano di un'altrettanto re finto.
Un paese che affonderà le sue radici sul dolce far niente, ed ottenere tutto, però....pensavo peggio!
Colpa nostra? Beh, credo di si, dovremmo trovare il coraggio di ribellarci, di scendere in piazza come hanno fatto i nostri avi prima di noi, di riprenderci ciò che è nostro, di ribaltare la situazione, ma davvero.
Mi chiedo però, quanti sono davvero pronti a questo?

lunedì 21 settembre 2009

E adesso, silenzio.

Ritorno, dopo più di una settimana, a scrivere su questo blog.
Sinceramente avrei preferito parlare d'altro, ma non posso passare oltre la morte dei sei militari caduti durante lo svolgimento delle loro attività.
E' l'ennesima morte che fa da eco ad una serie di tragedie che spesso ci hanno fatto fermare un attimo a riflettere, a pensare che forse, anzi, quasi sicuramente tutto questo sia dannatamente ingiusto, e maledettamente sbagliato.
Certo, io per primo dico che i militari partono per i paesi stranieri, perchè scelti dopo aver superato test particolari, dopo aver avuto una certa esperienza sul campo, e anche perchè loro stessi hanno scelto di farlo. In fondo vanno lì per lavoro.
Ma al tempo stesso, mi chiedo se sia giusto morire per il proprio lavoro, partire in guerra per portare la pace.
Mi viene in mente una gran frase di Jhon Lennon, che fa più o meno così:
<>.
Mi chiedo se ne valga davvero la pena dopotutto. Mi chiedo come faranno i familiari a tirare avanti, come faranno i figli dei caduti a crescere, e come le madri ed i padri troveranno la forza per alzarsi ogni mattina e vivere una nuova giornata.
Mi chiedo quanto può essere pesante per un padre, sostare sopra la tomba del figlio, cosa del tutto innaturale se ci fate caso.
Per quanto tempo ancora dovrò assistere a queste scene, quante altre vite dovranno spegnersi prima che i militari tornino alle proprie case, dalla propria famiglia?
Mi chiedo anche quanto fondo patriottico ci sia dietro questa guerra.
E' giusto sacrificarsi, se poi le cose non cambiano? Questo non lo so ancora.
Spero che un giorno tutto questo possa finire, che gli interessi economici e politici possano essere schiacciati da quelli sociali e pacifisti, che il buon senso possa tornare a far parte della vita di tutto il mondo, e che un fiore possa crescere indisturbato su qualunque terreno.
Rendo onore ai caduti, avete tutto il mio rispetto.

  • Tenente Antonio Fortunato, nato a Lagonegro (Potenza), classe 1974, in forza al 186° Reggimento Paracadutisti "Folgore";

  • Sergente Maggiore Roberto Valente, nato a Napoli, classe 1972, in forza al 187° Reggimento Paracadutisti "Folgore";

  • 1° Caporal Maggiore Matteo Mureddu, nato a Oristano, classe 1983, in forza al 186° Reggimento Paracadutisti "Folgore";

  • 1° Caporal Maggiore Giandomenico Pistonami, nato a Orvieto (Perugia), classe 1983, in forza al 186° Reggimento Paracadutisti "Folgore";

  • 1° Caporal Maggiore Massimiliano Randino, nato a Pagani (Salerno), classe 1977, in forza al 183° Reggimento Paracadutisti "Nembo";

  • 1° Caporal Maggiore Davide Ricchiuto, nato a Glarus (Svizzera), classe 1983, in forza al 186° Reggimento Paracadutisti "Folgore".
E adesso, silenzio.

domenica 13 settembre 2009

Quando anche facebook,esagera!

Stavolta non parlerò di notizie tratte da quotidiani.
Stamane, girovando su facebook, mi sono imbattuto in un gruppo a dir poco "particolare" che mi ha lasciato realmente a bocca aperta (si, per vomitare però)!
Il gruppo in questione si chiama "ACCOPPIAMO I NEGRI DA PICCOLI!"....avete letto bene, e non solo, i fondatori (dalla morale assente, e dal cervello marcio) esordiscono con un gran bel discorso quale:
"Avete stufato con tutto questo finto perbenismo, perché continuare ad aiutare i bambini africani, tanto una volta cresciuti diventeranno dei luridi e spregevoli "grandi" africani.
Tutti a dire sono stato in Africa e ho visto gli occhioni dei bambini, non possiamo rimanere fermi senza far nulla. Infatti!
Il nostro proposito è proprio questo, se ti rechi in Africa accoppia anche tu un bambino, ti ringrazieranno.
Per un domani, dove il poco cibo che c'è, possa bastare per le poche persone che ci saranno!"
E non solo! Hanno avuto anche il barbaro coraggio di inserire a fondo pagina, il video di Frankie Hi-Nrg dal titolo "Quelli che ben pensano".
RAGAZZI, non avete capito un cazzo! ma di niente proprio, ma avete una dignità? un cazzo di cervello? una strafottutissima morale?!
Non riuscite davvero a vergognarvi per quello che avete "creato"!?
Fossi in voi non solo eliminerei il gruppo, ma mi nasconderei per bene, sperando di non essere trovato!
Che schifo, come possono davvero venire certe idiozie nella testa della gente!?
Ci sono persone che sono morte, sperando in un mondo diverso, senza questi idioti, ed invece alle soglie del 2010, mi rendo conto che non è cambiato proprio niente, che le teste bacate ci saranno sempre.
VERGOGNA, VERGOGNA ED ANCORA VERGOGNA!
Non si toccano i bambini! e non si uccide nessuno, MAI!
Nessuno infangherà il diritto alla vita! IDIOTI!

lunedì 7 settembre 2009

E ridi, che ti fa bene!

Notizia che mi fa morire dal ridere, per la sua stupidità immane, e per l'altrettanta immane inutilità.
I leghisti si fiondano contro il Tg1, perchè ha inviato un cronista romano ed una siciliana, a commentare la regata veneta tenutasi settimana scorsa (credo).
Il gruppo padano (che si è sempre distinto per intelligenza, e per solidi motivi di protesta), si è lamentato con la redazione, definendo Venezia al pari di una colonia (SACRILEGIOOOOO!).
"Certo, protesto tutta la mia rabbia. È scandaloso che la telecronaca non sia affidata a giornalisti veneziani o veneti. Al solito saccente da Roma, questa volta si è affiancata, come assistente, una giornalista siciliana: questi sono capaci di scambiare un pupparino con un transatlantico e pensano che la caorlina sia una dolce donna dell'estuario", queste le lamentele del CAPOGRUPPO DELLA LEGA AL COMUNE DI VENEZIA, Alberto Mazzonetto.
Adesso, si ok al patriottismo spinto, ok alle tradizioni, ma carissimo capogruppo, non le sembra di aver esagerato un pò?
Non è la provenienza di un giornalista a determinare il suo grado di competenza e professionalità.
Lei non ha idea di quanti giornalisti del SUD ci siano dentro i telegiornali nazionali, quanti scrivano libri che magari ha letto anche lei, e (OLTRAGGIO) magari ha pure apprezzato.
Penso che ci siano questioni più importanti di cui parlare, non crede?
Però la ringrazio, ogni tanto farsi quattro risate fa bene, dovrebbe fare il comico, guadagnerebbe in stima e credibilità, o almeno spero.
Credo non ci sia altro da aggiungere, la notizia si commenta anche da sola.

Per chi volesse ridere un pò, la notizia sta qui: http://www.repubblica.it/2009/08/sezioni/politica/rai-3/polemiche-regata/polemiche-regata.html

venerdì 4 settembre 2009

Abbiamo perso il senno forse?!

Notizia che mi lascia con la bocca aperta, davvero. L'Ebri (Europian Brian Research) ideato, dal premio nobel Rita Levi Montalicini, rischia di chiudere i battenti, a causa di uno sfratto esecutivo.
Non so se riusciamo a renderci conto della cazzata che stanno combinato. Vogliono chiudere un centro di ricerca che lavora su malattie cerebrali e non solo, che un domani potrebbe realmente salvare la vita a migliaia, milioni di persone!
Purtroppo l'Ebri è una fondazione no-profit, e pareggiare le entrate e le uscite annuali, non è per niente facile, ma forse, un paese DECENTE potrebbe evitare di spendere i propri soldi per far volare le freccie tricolore in Libia, dando il proprio sostegno economico a qualcosa di nettamente più importante.
Riusciamo a capire che stiamo chiudendo la porta ad anni di ricerca, di studi realmente utili?
Riusciamo a capire che stiamo buttando fuori di casa, un PREMIO NOBEL, si?
Ma cosa cazzo avete in quella testa, mi chiedo io!?
Per non parlare dei ricercatori che si ritroveranno in mezzo ad una strada, grazie a voi.
Un luogo che, citando la Montalcini "nasce per permettere a tanti ricercatori di poter tornare in patria", rischia di diventare una tomba comune.
Che vergogna, è l'unica cosa che mi sento di dire. Adesso non mi meraviglio, quando al tg sento parlare di "fuga di cervelli", scapperei anche io da qui, e porterei con me non solo il mio cervello.
Che vergogna, abbiamo davvero perso il senso delle cose, il capitalismo c'ha inghiottito e digerito. Non facciamo altro che vivere perseguendo un fine unico, GUADAGNARE non essere mai in perdita, pronti a eliminare qualunque cosa.
Mi viene la nause, anni ed anni di scienza nata al servizio del mondo, rischia di morire, di disperdersi.
Tanto, troppo disgusto.


Qui la notizia per intero: http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/cronaca/sfratto-montalcini/sfratto-montalcini/sfratto-montalcini.html