lunedì 21 settembre 2009

E adesso, silenzio.

Ritorno, dopo più di una settimana, a scrivere su questo blog.
Sinceramente avrei preferito parlare d'altro, ma non posso passare oltre la morte dei sei militari caduti durante lo svolgimento delle loro attività.
E' l'ennesima morte che fa da eco ad una serie di tragedie che spesso ci hanno fatto fermare un attimo a riflettere, a pensare che forse, anzi, quasi sicuramente tutto questo sia dannatamente ingiusto, e maledettamente sbagliato.
Certo, io per primo dico che i militari partono per i paesi stranieri, perchè scelti dopo aver superato test particolari, dopo aver avuto una certa esperienza sul campo, e anche perchè loro stessi hanno scelto di farlo. In fondo vanno lì per lavoro.
Ma al tempo stesso, mi chiedo se sia giusto morire per il proprio lavoro, partire in guerra per portare la pace.
Mi viene in mente una gran frase di Jhon Lennon, che fa più o meno così:
<>.
Mi chiedo se ne valga davvero la pena dopotutto. Mi chiedo come faranno i familiari a tirare avanti, come faranno i figli dei caduti a crescere, e come le madri ed i padri troveranno la forza per alzarsi ogni mattina e vivere una nuova giornata.
Mi chiedo quanto può essere pesante per un padre, sostare sopra la tomba del figlio, cosa del tutto innaturale se ci fate caso.
Per quanto tempo ancora dovrò assistere a queste scene, quante altre vite dovranno spegnersi prima che i militari tornino alle proprie case, dalla propria famiglia?
Mi chiedo anche quanto fondo patriottico ci sia dietro questa guerra.
E' giusto sacrificarsi, se poi le cose non cambiano? Questo non lo so ancora.
Spero che un giorno tutto questo possa finire, che gli interessi economici e politici possano essere schiacciati da quelli sociali e pacifisti, che il buon senso possa tornare a far parte della vita di tutto il mondo, e che un fiore possa crescere indisturbato su qualunque terreno.
Rendo onore ai caduti, avete tutto il mio rispetto.

  • Tenente Antonio Fortunato, nato a Lagonegro (Potenza), classe 1974, in forza al 186° Reggimento Paracadutisti "Folgore";

  • Sergente Maggiore Roberto Valente, nato a Napoli, classe 1972, in forza al 187° Reggimento Paracadutisti "Folgore";

  • 1° Caporal Maggiore Matteo Mureddu, nato a Oristano, classe 1983, in forza al 186° Reggimento Paracadutisti "Folgore";

  • 1° Caporal Maggiore Giandomenico Pistonami, nato a Orvieto (Perugia), classe 1983, in forza al 186° Reggimento Paracadutisti "Folgore";

  • 1° Caporal Maggiore Massimiliano Randino, nato a Pagani (Salerno), classe 1977, in forza al 183° Reggimento Paracadutisti "Nembo";

  • 1° Caporal Maggiore Davide Ricchiuto, nato a Glarus (Svizzera), classe 1983, in forza al 186° Reggimento Paracadutisti "Folgore".
E adesso, silenzio.

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