sabato 3 ottobre 2009

Basta!

Tragedia di dimensioni catastrofiche che ha colpito la mia terra, la Sicilia.
Tutti hanno sentito del violento nubifragio che ha colpito le zone del messinese causando, per adesso, venti morti, altrettanti dispersi (se non di più), e più di quattrocento sfollati. Pieno cordoglio va alle famiglie dei defunti, appoggio agli sfollati, e speranza per i dispersi.
Ma, al tempo stesso, ascoltato le testimonianze dei cittadini, quello che emerge è una netta mancanza delle istituzioni PRIMA della catastrofe, che hanno sempre posticipato i lavori per la messa in sicurezza di quelle stesse arie che adesso, si sono trasformate in tombe di fango.
Da ciò che dicono i sopravvissuti (perchè hanno praticamente visto la morte in faccia), è già da precchi anni che si attendono determinati lavori, che il progetto è stato già approvato, ma mai messo in azione, nell'attesa di cantieri che vivono più dentro l'illusione popolare, che nella realtà di una regione intera.
Tutto questo poteva essere evitato, o quantomeno contenuto, ridotto, se i lavori fossero iniziati in tempo, e sopratutto se fossero stati ultimati in tempo, dato che la nostra regione è famosa anche per la longevità dei lavori d'urbanistica.
Rivelazione shock (almeno per me) è stata venire a sapere che un'intera cittadina fosse costruita sul letto di un fiume. A che livelli vuole spingersi la l'abusivismo edilizio? E sopratutto, a nessuno è passato per la testa che quel terreno non sarebbe stato affatto stabile?
Domande a cui molti danno la stessa risposta, purtroppo però, a farne le spese non sono i creatori di codeste porcherie, ma è la povera gente, che, come sempre, non c'entra niente.
Siamo circondati dal nulla, ed un nulla che ci sovrasta e ci soffoca, e la cosa triste, è che questa è la visione più realistica che mi passi per la testa in questo preciso momento.

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